SOTTO L’ALBERO: VIDEOGIOCO SI, VIDEOGIOCO NO?

Sta per arrivare il Natale e a breve sotto l’albero compariranno pacchi e pacchetti, molti dei quali saranno indirizzati ai piccoli di casa.

Tra i giochi più richiesti dai bambini oggi ci sono i videogiochi. Questi hanno suscitato negli anni molte polemiche e perplessità a causa del loro grande potere attrattivo che distrae i bambini da quelli che consideriamo giochi più costruttivi e della paura che suscitano riguardo il rischio di isolamento sociale e la perdita di manualità.

Cominciamo allora con lo sfatare alcuni miti:

1) i videogiochi, se usati in modo sensato ed equilibrato, non solo non fanno male in assoluto, ma aiutano a sviluppare le prestazioni cognitive dei piccoli:

  • migliorano il ragionamento ipotetico e deduttivo dei bambini predisponendo all’atteggiamento “scientifico” verso il mondo;
  • costringono al problem solving e quindi impongono al bambino di pianificare le mosse da compiere in vista di uno scopo ben preciso;
  • la complessa struttura del videogioco permette al bambino di imparare a prendere decisioni in modo rapido e autonomo e di imparare dai propri errori apprendendo attraverso un feedback continuo del suo miglioramento;
  • costringono il bambino al ragionamento logico e a sviluppare l’immaginazione;
  • insegnano a padroneggiare le nuove tecnologie (le consolle, i tablet e gli smartphone possono essere utili strumenti per introdurre i bambini più piccoli alla logica del digitale);
  • l’uso dei videogiochi (in particolare quelli d’azione) migliora la capacità di attenzione visiva selettiva, importante in tutti i compiti scolastici come la letto-scrittura;

2)  i videogiochi, se usati in modo sensato, non spingono all’isolamento:

  • molti videogiochi sono pensati per le sfide tra più giocatori stimolanBIMBA SENZA DENTIdo il confronto più che l’isolamento;
  • i videogiochi servono anche a promuovere l’interazione sociale e l’amicizia: i ragazzi fanno amicizia con altri giocatori, parlano tra di loro dei giochi e spesso giocano insieme aiutandosi vicendevolmente per scoprire nuove strategie;
  • l’accesso alla tecnologia, nella nostra epoca, è fondamentale per la condivisione poiché spesso, gli argomenti di conversazione e le attività tra pari riguardano questo tipo di attività;

 3)  Se l’attività ludica del bambino è varia, l’uso di videogiochi non comporta la perdita di manualità:

  • i videogiochi stimolano la motricità fine (movimenti delle mani che richiedono una certa precisione). Si pensi a tutte le sequenze motorie complesse che si devono eseguire sul controller per guidare i movimenti del personaggio sullo schermo;
  • i videogiochi stimolano la coordinazione complessa delle dita della mano;
  • esistono videogiochi, soprattutto sul tablet, costruiti per la stimolazione della coordinazione oculo-manuale.

CHE SI INTENDE PER “USO SENSATO” DEI VIDEOGIOCHI? 

Ricordando che Il sistema della proibizione è pressoché inutile e che tutti gli eccessi nuocciono, ci sono alcune accortezze da tenere presenti riguardo i videogiochi, senza demonizzarli, ma ricordando che un bambino non è in grado di autolimitarsi nell’uso, ed è necessario che un adulto lo guidi imponendo alcuni limiti.

Questi limiti riguardano il tempo, il contesto e la scelta del gioco.

TEMPO

Il tempo va stabilito e concordato a monte.

  • Il tempo di utilizzo di un videogioco non deve superare i 60 minuti al giorno. Anche se a volte fa comodo tenere buoni i bambini per qualche ora, bisogna chiarire dal principio quali sono i limiti di tempo e farli rispettare.

CONTESTO

Il contesto significa che il genitore, se non altro al primo utilizzo di un gioco, deve essere sempre nei dintorni: dare un’occhiata, farsi vedere interessato all’attività multimediale che sta facendo il figlio, a qualsiasi età.

  • I videogiochi non possono essere usati per ore in modo passivo, come spesso accade con la tv: bisogna essere a fianco dei nostri figli, specie quando si scarica una APP, per spiegare loro come funziona, capire quali emozioni suscita in loro, vedere se piace e se si divertono. Poi possono fare da soli.

SCELTA DI GIOCO

Prima di proibire o permettere, dovete conoscere.

  • Solo conoscendo ciò che coinvolge il bambino si può decidere che, a nostro giudizio, un determinato videogioco è o non è adatto. In questo modo non si rischia di demonizzare tutti i videogiochi, perché non sono tutti uguali;
  • assicuratevi che il gioco abbia la certificazione PEGI (http://www.pegi.inf(o/it/index/id/964). Il sistema PEGI (Pan-European Game Information) fornisce ai genitori raccomandazioni dettagliate sull’adeguatezza del contenuto di un gioco a una particolare età, sotto forma di etichette di classificazione in base all’età e descrittori di contenuto posti sulla confezione dei giochi;
  • è importante scegliere un videogioco adatto all’età del bambino. Molti giochi possono contenere scene di violenza gratuita o contenuti non idonei ai più piccoli che spesso possono essere associati a emozioni di paura o di accettazione passiva dei comportamenti violenti. Questo non vuol dire che è il videogioco a causare l’aumento di violenza nel bambino, ma che se un bambino è piccolo, vivace o poco inibito, la visione di alcune scene può esacerbare tali comportamenti ed è compito dell’adulto scegliere il gioco in base alle sue caratteristiche e all’età.

 QUINDI COME FARE?

  • La classificazione PEGI (http://www.pegi.inf(o/it/index/id/964) è impressa in ogni videogioco venduto, imparate a conoscere la classificazione. A questo proposito fate molta attenzione che i videogame che inseriscono gratuitamente nelle consolle, al momento dell’acquisto, siano adatti al vostro bambino;
  • anche se pensiamo di non essere interessati ai giochi elettronici per bambini/ragazzi, utilizzarli un po’ aiuta a capire perché piacciono, se sono adatti all’età, se sono costruttivi o al contrario sarebbe meglio che non venissero usati o venissero usati a un’età maggiore;
  • stabilire dal principio orari e farli rispettare.

Una tecnica efficace è quella di stabilire un tempo e poi mettere una sveglia dieci minuti prima della fine del tempo concesso. Spesso, giocando i bambini non si rendono conto del tempo che passa e un segnale concreto può aiutare loro a regolarsi e responsabilizzarsi. I dieci minuti di scarto, inoltre, serviranno al bambino a completare il gioco non interrompendolo in un momento cruciale, a salvarlo e a evitare estenuanti discussioni.

Alcune consolle, comunque, offrono la possibilità, utile in assenza del genitore, di utilizzare il timer familiare che consente di impostare un limite massimo di utilizzo giornaliero o settimanale;

  • nell’arco della giornata cercate di pensare che tv, internet, film e videogiochi tutti insieme portano via molto tempo, non abituate i bambini ad avere tutto tutti i giorni;
  • non posizionate la consolle nella cameretta, ma piuttosto in una stanza dove potete controllare il tempo che gli dedicano;
  • se hanno consolle portatili non abituateli a portarle ovunque andiate insieme in famiglia, impareranno a capire che c’è un tempo per giocare e un tempo per stare con la famiglia;
  • rendere Tablet e PC a misura di bambino scaricando un dispositivo di parental control. Questi sistemi permettono, oltre al blocco di siti per adulti, anche di bloccare la navigazione su siti contenenti parole sospette o pericolose. Mettiamo in questo modo al riparo i più piccoli dall’incappare in immagini o testi che possano turbarli;
  • scaricare App o giochi per bambini, e mettere il dispositivo off line,per evitare che il piccolo navighi da solo;
  • insegnate ai bambini a non fornire dati personali poiché spesso si gioca in comunità virtuali con sconosciuti;
  • Se siete genitori di bambini piccoli che non hanno ancora scoperto i videogame, sappiate che le pressioni per usarli verranno presto. Decidete voi se e quando regalarglieli e comunicatelo a nonni e zii.

 

 

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