QUELLO CHE MOLTI NON SANNO SUI PAPÀ
Come tutti sanno il 19 marzo è il giorno in cui ricorre la festa del papà.
Cogliamo quindi l’occasione per spendere due parole sullo straordinario ruolo che i papà hanno all’interno della famiglia e soprattutto nei confronti dei figli durante tutto il loro ciclo di vita.
È una concezione ormai obsoleta quella che vedrebbe il padre come distante, autoritario, affettivamente autarchico, una figura che delega totalmente alle donne l’allevamento e l’educazione dei figli. Dagli anni ’70 in poi, infatti, si è assistito a un graduale affermarsi di una figura paterna più democratica, affettivamente non più così distante, sempre maggiormente coinvolta nell’accudimento quotidiano e nell’educazione dei figli.
Il padre, dunque, non è un mero spettatore della vita familiare ma un attivo protagonista.
Scopriamo quindi quanto e perché sia così importante il ruolo del papà:
Gravidanza e prima infanzia
Oggi assistiamo ad un coinvolgimento sempre più precoce dei papà nel ruolo genitoriale e ciò comporta sicuramente la percezione di un maggior senso di efficacia come genitore e un maggiore affiatamento con la compagna.
Già nei lavori di Bowlby (1958, 1969/1982), padre della teoria dell’attaccamento, viene sottolineato come per permettere alla madre di fornire una base sicura al bambino uno dei fattori predisponenti è proprio il sostegno fornito dal padre alla madre durante la gravidanza e nei primi mesi di vita del figlio. Nella primissima infanzia il compito fondamentale del padre è quello di favorire le condizioni perché la relazione di attaccamento si sviluppi e si mantenga in modo adeguato: occupandosi di problemi di ordine pratico e proteggendo la propria compagna nei periodi in cui è maggiormente esposta a problemi emotivi (come il periodo della gravidanza e i mesi immediatamente successivi ad essa).
Infanzia
I dati delle ricerche sottolineano come il padre sia estremamente importante durante l’infanzia.
Alcuni aspetti appartenenti all’essere padre hanno la funzione di spingere il bambino verso il mondo sociale e in generale verso l’esternalizzazione e l’autonomia. Molte ricerche hanno evidenziato che madre e padre assolvono differenti funzioni che si esplicano nell’infanzia con l’utilizzo di diversi stili educativi e tipi di giochi proposti ai bambini. Se, infatti, in genere, la madre tende a proporre giochi più tranquilli come disegnare o fare i puzzle, il padre tende a proporre giochi fisici e di movimento come il rincorrersi e il fare capriole. Gottman (2015) sostiene che il padre, attraverso questi tipi di gioco, assolve il “ruolo cruciale” di educatore emotivo dei propri figli: con i papà i bambini vivono mediamente un’altalena emotiva maggiore. La maggiore probabilità di esperire e vivere le emozioni durante questi giochi aumenta nei bambini l’ascolto emotivo e il loro rapporto positivo e naturale con le emozioni.
Inoltre, anche se lo schema che vuole la mamma dispensatrice di coccole e attenzioni e il papà depositario delle regole è morta e sepolta, in genere i papà tendono a dare regole maggiormente chiare, definite e comprensibili. Lo specifico codice paterno ha la funzione di consegnare al bambino la struttura delle regole della vita sociale e li allena a sapere che esistono limiti entro cui muoversi.
Una terza caratteristica tipicamente paterna, è quella degli interessi vitali. Il codice paterno sembra per antonomasia portatore di interessi vitali: la figura del padre è una guida a scoprire le proprie risorse e i propri interessi verso il mondo esterno (pensiamo al padre che si impegna in un hobby con il bambino, che spinge verso nuove esperienze come uno sport). La figura del padre sembrerebbe essere una mappa regolativa e di interesse vitale molto importante.
Adolescenza
L’adolescenza è quella fase della vita che porta i ragazzi al raggiungimento della propria autonomia e indipendenza. In questo periodo si costruisce e si afferma una nuova identità: quella di giovane adulto.
Abbiamo visto come durante l’infanzia i padri, più che le madri, fungano da allenatori sociali spingendo gli interessi dei figli verso l’esterno e aiutandoli alla comprensione delle regole del mondo sociale. In questa fase, inoltre, è fondamentale il ruolo di supporto paterno alla propria compagna, che assiste a un forte cambiamento non solo del figlio, non più bambino ma giovane adulto, ma anche della sua funzione genitoriale. Il padre ha un compito determinante in questo processo di maturazione identificatoria: attraverso l’equilibrio con cui si pone in relazione, la delicatezza della sua presenza, l’atteggiamento di ascolto, di comprensione e di fermezza rispetto a determinati comportamenti dei figli, li accompagna in questo delicato passaggio all’età adulta.
Quindi forza papà, continuate così!
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