Come gestire i fallimenti del bambino?
NON SONO CAPACE!!
Ogni bambino affronta i problemi in maniera diversa. Alcuni bambini sono molto autonomi e provano soddisfazione a fare le cose da soli, come montare o costruire un giocattolo. Capita, a volte, che il bambino non riesca, da solo, a raggiungere il risultato desiderato e ciò provoca una scenata di collera: lancia l’oggetto incriminato, urla, dice parolacce, scoppia a piangere. Le lacrime all’inizio sono di rabbia, ma poi diventano di dispiacere per un fallimento, per una mancata conquista. In questi casi il genitore non deve offrire aiuto durante i tentativi del bambino perché sarebbe percepito come mancanza di fiducia nelle sue capacità.
Non deve neanche intervenire durante la sua scenata di rabbia perché serve al bambino per sfogarsi e qualsiasi intervento sarebbe inutile in quanto nel momento di rabbia il bambino non è in condizioni di comprendere il problema e quindi la calma imposta dal genitore non porta nessun beneficio.
Il genitore deve intervenire una volta conclusa la sfuriata, consolandolo e tentando di ridimensionare l’insuccesso.

Il bambino, infatti, deve imparare che non riuscire in qualcosa non intacca il suo valore e le sue capacità.
Inoltre, è importante tenere presente che la causa di tanta rabbia e frustrazione potrebbe risiedere nella percezione da parte del bambino delle aspettative dei genitori. Se il bambino percepisce che i genitori si aspettano un figlio eccezionale, saranno poco disposti a tollerare i fallimenti.
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