Difficoltà o Disturbo dell’Apprendimento: quale differenza?

Qual è la differenza tra una DIFFICOLTÀ e un DISTURBO dell’apprendimento?

Negli ultimi anni, grazie alla legge 170 del 2010 che disciplina le norme in materia di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), si è assistito ad un boom di diagnosi di questo disturbo. Da allora parole come dislessia e discalculia sono diventate di uso comune anche se spesso, ahimè, sono usate in modo scorretto. Non è detto, infatti, che un bambino che non sa eseguire i calcoli sia discalculico, come non è detto che un bambino che in II elementare ha ancora una lettura lenta e stentata sia dislessico.

Facciamo un po’ di chiarezza:

Per chiarire la questione è importante conoscere la differenza tra una difficoltà di apprendimento e un Disturbo Specifico dell’Apprendimento.

DISTURBO SPECIFICO DELL’APPRENDIMENTO :

Quando parliamo di DISTURBO ci riferiamo ad una CATEGORIA DIAGNOSTICA ben precisa che interessa il 3-4% dei bambini in Italia. Ciò vuol dire  che in una classe media di 25 alunni c’è almeno 1 alunno con DSA.

– Sono quei bambini spesso additati dagli insegnanti come SVOGLIATI, PIGRI, DISTRATTI, descritti con la frase “È INTELLIGENTE MA NON SI APPLICA”. Sono quei figli che a casa ci fanno disperare con i compiti, chiedono continue pause, si distraggono, ci chiedono di leggere al posto loro e dimenticano velocemente le nozioni appena apprese. –

Adesso però cerchiamo di capire cosa c’è dietro questi comportamenti  e proviamo a descriverli in termini più tecnici analizzando l’acronimo DSA:

  1. DISTURBO: la parola disturbo sta a significare che il deficit ha un’origine neurobiologica che è alla base del diverso funzionamento cognitivo e del diverso modo di apprendere di questi bambini. Non è dovuto a fattori ambientali come la mancata/scarsa istruzione, difficoltà emotive o problemi a livello ambientale o familiare.

Il fatto che il disturbo sia innato, inoltre, fa si che la prestazione sia RESISTENTE AL CAMBIAMENTO: i bambini con DSA, diversamente da quelli con semplice difficoltà di apprendimento, anche se trattati in modo individualizzato, tendono ad avere prestazioni al di sotto di quanto previsto per classe e per età (Tressoldi, Vio, 2008).

– Quando si ha davanti un bambino con marcate difficoltà scolastiche, lo psicologo deve primariamente accertarsi che abbia frequentato regolarmente la scuola, altrimenti le sue difficoltà potrebbero essere dovute alla scarsa esposizione agli apprendimenti. Se così fosse non si parlerebbe di DISTURBO SPECIFICO. –

Un bambino con DSA DEVE AVER FREQUENTATO REGOLARMENTE LA SCUOLA E, NONOSTANTE QUESTO, AVERE GRANDI DIFFICOLTÀ.

  1. SPECIFICO: vuol dire che interessa uni specifico dominio di abilità (lettura/scrittura/ calcolo) lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale.

– Questo significa che l’alunno con DSA ha UN’INTELLIGENZA NELLA NORMA e le difficoltà che ha riguardano solo le abilità scolastiche di base di lettura, scrittura e/o calcolo. 

Si dice che queste difficoltà sono SPECIFICHE perché non derivano da altri fattori come basso funzionamento intellettivo, ritardo cognitivo o deficit sensoriali (es. deficit uditivi).

Ecco perché per la diagnosi di DSA è necessario somministrare un test di intelligenza che escluda la presenza di un ritardo cognitivo e accertarsi che il bambino abbia effettuato i dovuti esami audiometrici. – 

  1. DI APPRENDIMENTO: i bambini con DSA fanno fatica ad apprendere e ad automatizzare gli apprendimenti scolastici di base.

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento sono 4:

  • DISLESSIA: disturbo di lettura;
  • DISORTOGRAFIA: disturbo di scrittura che riguarda la competenza ortografica;
  • DISGRAFIA: disturbo di scrittura che interessa le abilità grafo-motorie e quindi riguarda principalmente la qualità della scrittura;
  • DISCALCULIA: disturbo del calcolo e delle abilità numeriche di base.

C’è da dire che spesso c’è comorbilità tra questi disturbi, per cui un bambino può avere più di un disturbo dell’apprendimento contemporaneamente (ad esempio un disturbo di lettura e di scrittura).

DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO:

Vengono così chiamate tutte le difficoltà NON SPECIFICHE negli apprendimenti strumentali (lettura, scrittura e calcolo).

Molti degli errori commessi dai bambini con DSA sono comuni anche ad altri bambini che, tuttavia, non hanno un DSA. Quello che cambia sono i fattori che li determinano, tra cui i più comuni sono:

  • ambiente socioculturale svantaggiato
  • scarsa qualità dell’insegnamento scolastico
  • clima famigliare non sereno
  • fattori emotivo-motivazionali del bambino

La difficoltà di apprendimento è, dunque, una condizione non patologica e non innata, che non soddisfa i criteri clinici per il Disturbo, modificabile con adeguati interventi mirati.

Perché è importante distinguere la difficoltà dal  Disturbo?

È importantissimo distinguere il disturbo dalla difficoltà di apprendimento perché, come abbiamo visto, sono due condizioni distinte che necessitano di trattamenti e attenzione diversi.

È compito dello psicologo specializzato compiere una adeguata valutazione diagnostica per capire se si tratti di un disturbo vero e proprio o di una semplice (ma non sottovalutabile) difficoltà di apprendimento.

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